Minerali e metalli da zone di conflitto o ad alto rischio

 

Nelle regioni politicamente instabili, il commercio di minerali può essere utilizzato per finanziare gruppi armati, essere causa di lavori forzati e di altre violazioni dei diritti umani, nonché favorire la corruzione e il riciclaggio di denaro. 

Nel 2016 l'OCSE ha redatto la Guida sulla dovuta diligenza nella catena di approvvigionamento responsabile dei minerali e metalli  provenienti da aree di conflitto e ad alto rischio che  fornisce raccomandazioni dettagliate per aiutare le aziende a rispettare i diritti umani ed evitare che, attraverso le loro pratiche economiche e commerciali di acquisto di minerali e metalli contribuiscano a finanziare, anche involontariamente o indirettamente, conflitti armati e a ledere i diritti umani. La Guida è destinata alle aziende operanti nel settore o che si riforniscono per la loro attività di minerali o metalli potenzialmente provenienti da zone ad alto rischio di conflitto; ha una portata globale e si applica a tutte le catene di fornitura. Il concetto di approvvigionamento responsabile alla base della guida OCSE è in linea con i principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani.

Inoltre, nel 2016, nell'ambito dell'attuazione della Guida, l'OCSE ha avviato un progetto che ha definito una metodologia e sviluppato un test pilota capace di valutare in quale misura i programmi industriali siano allineati con le raccomandazioni OCSE, in particolare, sull'adeguatezza degli standard dell'iniziativa e sulle attività di monitoraggio, supervisione e attuazione: il rapporto finale (2018) presenta i risultati del progetto pilota somministrato a cinque programmi industriali.

In Europa, in risposta alle esigenze di trasparenza dei cittadini e degli attori della società civile, è stato approvato il regolamento (UE) 2017/821 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, che stabilisce obblighi in materia di dovere di diligenza nella catena di approvvigionamento per gli importatori dell'Unione di stagno, tantalio e tungsteno, dei loro minerali e di oro, originari di zone di conflitto o ad alto rischio.

Il regolamento istituisce un sistema dell'Unione per il rispetto della dovuta diligenza, stabilendo gli obblighi rivolti agli importatori dell’Unione per un approvvigionamento responsabile dei minerali e dei metalli: tale processo è costante, proattivo e reattivo e, attraverso il rispetto dei citati obblighi, gli operatori economici del settore controllano e gestiscono le proprie attività commerciali al fine di garantire il rispetto dei diritti umani e la propria estraneità ai conflitti o agli effetti negativi ad essi

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è designato Autorità nazionale competente per l'attuazione effettiva ed uniforme del regolamento, svolgendo i compiti ed esercitando le funzioni previste dagli articoli 3, 10, 11, 12, 13 e 16 dello stesso (decreto legislativo 2 febbraio 2021, n. 13).

Per l’approfondimento tematico è possibile consultare il sito web dell’Autorità.

Le richieste di informazioni da parte di imprese o di ogni altro stakeholder può essere trasmessa all'Autorità nazionale competente inviando una email all’indirizzo autoritacompetente.3TG@mise.gov.it

 

Ufficio competente

Direzione generale per la politica industriale, la riconversione e la crisi industriale, l'innovazione, le PMI e il Made in Italy

Div. IV – Politiche per le piccole e medie imprese, le start up, il movimento cooperativo, l’economia socia

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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